Leica Q2 Monochrom

Leica Q2 Monochrome - la contraddizione sensata.

Cosa c’è di più specialistica di una macchina ad ottica fissa e dedicata esclusivamente al bianco e nero?

Poche cose, davvero poche altre macchine fotografiche.

Leica Q2 Monochrom — courtesy Leica Italia

Leica Q2 Monochrom

Eppure, seppur sia stata la mia prima impressione e critica, a macchina appena presentata, da difetto è diventato un pregio, man mano che la sto usando. Si, è una macchina specialistica e si è una macchina di nicchia. Ma i suoi limiti sono assolutamente liberatori. Ci si trova in mano una macchina che in pochissimo tempo si conosce a menadito, grazie ai suoi comandi essenziali, alle ghiere e ai pochissimi pulsanti lungo il corpo macchina. C’è solo quello che serve. Ma in un corpo macchina piccolo e leggero, estremamente robusto, tropicalizzato con certificazione IP52. Che vuol dire che resiste a qualsiasi condizione climatica avversa. Tradotto: è una macchina che può viaggiare sempre con voi.

Leica Q2 Monochrom - courtesy Leica Italia

Leica Q2 Monochrom - courtesy Leica Italia

Leica Q2 Monochrom - sotto la pioggia senza il minimo problema. (  certificazione secondo lo standard  IP52  )

Leica Q2 Monochrom - sotto la pioggia senza il minimo problema. ( certificazione secondo lo standard IP52 )

In un mondo che cambia radicalmente e rapidamente, avere uno strumento essenziale, piccolo leggero e compatto, che riporta la fotografia alla sua più nuda essenzialità, solo in bianco e nero, con pochi comandi - solo quelli che servono - e con un’operatività davvero semplice ed una velocità elevata, è un enorme vantaggio. Il mondo cambierà pure, ma il nostro strumento per raccontarlo diventa immediatamente familiare, resta un punto di riferimento stabile e rassicurante. Che non abbiamo bisogno di studiare attraverso manuali di centinaia di pagine. Semplice, puro e lineare. Anche il dover scattare solo in bianco e nero è liberatorio. Solo luce, ombre e trame. Solo l’essenziale. Come scriveva Abbas, quando si scatta in bianco e nero, si lavora su un altro livello. Più profondo, più essenziale. Ed in un mondo sempre più complesso serve sempre più spesso evitare complicazioni inutili. In questo senso è un’esperienza liberatoria, la Q2 Monochrom. Tra noi e la realtà è quasi invisibile. Nessun filtro. Solo il fotografo, la sua visione e la luce.

Leica Q2 Monochrom— ISO 2500

Leica Q2 Monochrom— ISO 2500

Luce— Sensibile, sempre ed ovunque

Nessuna preoccupazione in qualsiasi situazione di bassa luce. La sensibilità del sensore è estesissima, da 100 a 100.000 ISO. Probabilmente gli ultimi valori alle due estremità sono in espansione software, ma sono utilizzabili in tranquillità. Fino a 12.500 ISO i file sono pulitissimi, la gamma dinamica molto estesa. Ben sfruttabili anche i 25.600 ISO.

Insomma, la luce viene catturata meravigliosamente. Anche in situazioni difficili. Come timbro il bianco e nero ricorda una pellicola quasi pancromatica, ma con un filtro anteriore giallo di media intensità. Davvero piacevolissimo, lascia buoni margini di lavorabilità. Tuttavia serve una certa delicatezza nel trattare i file. Il mio personale consiglio è quello di lavorarli tramite Capture One. Le maschere di luminosità sui Raw consentono di preservare la grande ricchezza di toni intermedi e gestire abbastanza facilmente il contrasto.

Leica Q2 Monochrom — Riflessi

Leica Q2 Monochrom — Riflessi

Leica Q2 Monochrom- Roma 2020- Nessun problema sotto l’acqua di un temporale.

Leica Q2 Monochrom- Roma 2020- Nessun problema sotto l’acqua di un temporale.

Leica Q2 Monochrom —Roma 2020

Leica Q2 Monochrom —Roma 2020

Leica Q2 Monochrom, Roma, 2020

Leica Q2 Monochrom, Roma, 2020

Leica Q2 Monochrom — [ Foto di Silvia Manfredo ]

Leica Q2 Monochrom — [ Foto di Silvia Manfredo ]

Versatilità.

La versatilità - il paradosso della versatilità della Q2 Monochrom si dimostra anche qui. Abbiamo una macchina ad ottica fissa, con un grandangolo medio - un 28 mm ultraluminoso, che si fa fregio, meritatamente, della denominazione “Summilux”, ma può funzionare benissimo in versione crop a 35 mm, 50 mm e 75 mm. Con tanto di cornici a delineare ciò che rientra e ciò che è appena fuori dall’inquadratura, un po’ come una Leica M. E funziona, funziona bene. Il mio consiglio è quello di fermarvi al massimo a 50 mm. Anche a 75 mm - in caso di emergenza - si può scattare, ma di norma se vi fermate a 50 mm avrete una qualità eccezionale. Merito della straordinaria brillantezza dei file. Ulteriormente migliorata dall’assenza della matrice di Bayer, rispetto alla già ottima Leica Q2. Straordinaria e utile, e molto scenografica anche la modalità “macro”, utilizzabile mediante una ghiera posta sull’obiettivo.

Leica Q2 Monochrom, Roma, 2020. Running. ISO 1000

Leica Q2 Monochrom, Roma, 2020. Running. ISO 1000

Leica Q2 Monochrome, Roma, 2020. Coppie. 1600 ISO

Leica Q2 Monochrome, Roma, 2020. Coppie. 1600 ISO

Leica Q2 Monochrom, Roma 2020

Leica Q2 Monochrom, Roma 2020

Leica Q2 Monochrom, Roma 2020. ISO 4000

Leica Q2 Monochrom, Roma 2020. ISO 4000

Leica Q2 Monochrom. Roma 2020

Leica Q2 Monochrom. Roma 2020

Leica Q2 Monochrom, Roma 2020

Leica Q2 Monochrom, Roma 2020

Me- Leica Q2 - Monochrom, Roma 2020 [ foto di Silvia Manfredo ]

Me- Leica Q2 - Monochrom, Roma 2020 [ foto di Silvia Manfredo ]

Pensieri conclusivi di questo test di un paio di giorni

Abbiamo di fronte una macchina meravigliosa, nata per scattare esclusivamente in bianco e nero. In questo articolo ho provato a mostrarvi una serie di foto che mostrano che in realtà le tipologie di bianco e nero ottenibili sono pressoché infinite. I file sono lavorabili, seppur con qualche cautela. Occhio a non bruciare le luci, perché non si recupera dalle luci, ma dalle ombre il potenziale di recupero è estesissimo. Oltre i 4 stop, con Capture One, nonostante manchi ancora il profilo ufficiale. La qualità è eccelsa, sia in bassa luce che in condizioni di alta luminosità ed elevatissimo contrasto. Le foto spiccano per brillantezza, nitidezza, gamma dinamica, estensione dei grigi. Per riuscire a valorizzare il vero valore aggiunto della macchina, almeno come qualità dei file, cercate di lavorare su Raw. E Capture One con le maschere di luminosità vi può semplificare tanto la vita. Ma nonostante la qualità di immagine sia elevatissima, nonostante il corpo macchina sia robustissimo, nonostante il mirino sia ottimo, personalmente credo che il suo vero valore vada cercato altrove.

Il suo vero valore sta nell’esperienza d’uso. Semplicissima, leggera, veloce, efficace. In poche parole lascia il fotografo libero di seguire il proprio flusso di pensieri, visioni ed emozioni, mettendo meno filtri possibili tra il fotografo e la realtà. L’AF è solo a rilevazione di contrasto ma è comunque ampiamente sufficiente anche per situazioni dinamiche. il manual focus a dir poco esemplare, nonostante sia una ghiera Drive by Wire ( gli altri costruttori sono lontani anni luce da questo livello di efficienza ). Divertimento, essenzialità e libertà creativa sono le parole che le assocerei. Non costa poco, come nessuna Leica. ma qual è il prezzo giusto di uno strumento che aiuta concretamente a focalizzare la visione dell’autore? Personalmente auspico ci sia un ritorno alla semplicità operativa, nel digitale, ne abbiamo bisogno.

Se volete dei crop o un link ai file originali, chiedete pure. Posso aggiungerli nei commenti.

Pregi & Difetti

Pregi

Esperienza d’uso. Liberatoria ed appagante come poche altre macchine al mondo.

Qualità d’immagine elevatissima.

Costruzione del corpo macchina esemplare.

Mirino e cornici quando si scatta in crop.

Risoluzione elevatissima

Malleabilità dei file ( ma richiedono cautela in post produzione )

Ottica e stabilizzazione eccellenti.

Difetti

Costo non alla portata di tutti.

Mancanza della possibilità di un filtraggio del bianco e nero e delle curve direttamente in macchina.